AI DIACONI PERMANENTI - Messaggio del Prefetto della Congregazione per il Clero - 10/8/2007

24.05.2014 10:06

Card. CLÁUDIO HUMMES

Prefetto della Congregazione per il Clero

 

Carissimi Diaconi Permanenti,

 

È una viva gioia per me rivolgervi un pensiero nella festa di San Lorenzo, diacono e martire, in questo mio primo anno di Prefetto della Congregazione per il Clero.

 

Voi avete da sempre un posto speciale nel mio cuore. Io vi ammiro e vorrei dirvi che vedo nella restaurazione del Diaconato Permanente, decisa dal Concilio Vaticano II, una preziosa grazia del Signore al Suo popolo e un ministero ordinato di grande potenzialità e attualità nella missione della Chiesa.

 

Ringrazio Dio per la chiamata che avete ricevuto e per la vostra generosa risposta. Per la maggioranza di voi che siete sposati, questa risposta è stata resa possibile anche dall’amore, dal sostegno e dalla collaborazione delle vostre mogli e dei vostri figli.

 

Parlando dei diaconi, il Concilio Vaticano II disse che “sostenuti dalla grazia sacramentale, nella diaconia della liturgia, della parola e della carità sono al servizio del popolo di Dio” (LG 29). Il vostro ministero è “diaconia della Chiesa presso le comunità cristiane locali, segno o sacramento dello stesso Cristo Signore, il quale non venne per essere servito ma per servire” (Paolo VI, Ad Pascendum, Introduzione) Giustamente Ignazio di Antiochia dice che i diaconi sono “ministri dei misteri di Gesù Cristo… ministri della Chiesa di Dio” (S.Ignatii Antiocheni, Ad Trallianos, II,3).

 

Il Concilio Vaticano II spiega ancora che la grazia sacramentale conferita attraverso l’imposizione delle mani vi rende capaci di prestare il vostro servizio della parola, dell’altare e della carità con una speciale efficacia (cf. Ad Gentes, 16).

 

Quindi, siete stati ordinati per il servizio della Parola di Dio. Ciò vuol dire che tutto quello che riguarda la predicazione del Vangelo, la catechesi, la diffusione della Bibbia e la sua spiegazione al popolo, vi è affidato ordinariamente,  però naturalmente sempre sotto l’autorità del vostro Vescovo. Oggi, la Chiesa richiama tutti i suoi membri, particolarmente i ministri ordinati, alla missionarietà, cioè ad alzarsi ed andare in modo organizzato all’incontro, prima di tutto, dei nostri battezzati che si sono allontanati dalla pratica della loro fede cattolica, ma anche di tutti quelli che poco o niente sanno di Gesù Cristo e del suo messaggio, per riproporre loro il primo annuncio cristiano, il kerigma e, così, ricondurli ad un incontro vivo e concreto con il Signore. In un tale incontro si rinnova la fede e si rinvigorisce l’adesione personale a Gesù Cristo, condizione di una fede viva e di una testimonianza fedele nel mondo. Non possiamo più restringerci ad attendere i nostri battezzati nelle nostre chiese. Dobbiamo andare a ritrovarli dove vivono e lavorano, mediante una attività missionaria permanente,  con attenzione speciale ai poveri delle periferie urbane. Questo ministero della Parola richiede da voi, cari Diaconi, una familiarità costante colla Sacra Scrittura, in speciale modo con i Vangeli. Ascoltare, meditare, studiare e praticare la Parola di Dio sia un vostro permanente sforzo. Così diventerete sempre più discepoli del Signore e vi sentirete chiamati e illuminati dallo Spirito Santo per la missione.

 

Siete stati ordinati per il servizio liturgico-sacramentale. Avete delle funzioni liturgiche proprie nella celebrazione e distribuzione dell’Eucaristia, centro della vita della Chiesa e, perciò, centro anche della vita dei ministri ordinati. Avete un ministero che vi affida una speciale responsabilità nel campo dei sacramenti del Battesimo e del Matrimonio. Il Vescovo può affidarvi tutto ciò che riguarda la pastorale battesimale e matrimoniale-familiare.

 

Siete stati ordinati per la carità. Quante cose da fare, organizzare ed animare! I poveri, gli esclusi, i disoccupati, gli affamati, quanti sono ridotti alla miseria estrema, che sono una folla innumerevole, alzano i loro mani e la loro voce verso la Chiesa. Ora, i diaconi hanno per origine storica e per ordinazione una responsabilità centrale verso tutti costoro. La carità, la solidarietà verso i poveri, la giustizia sociale, sono un campo sempre di altissima urgenza che sfida i cristiani, poiché Cristo disse: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35).

Cari Diaconi Permanenti, risaluto tutti con affetto e gratitudine. Saluto le vostre mogli e le vostre famiglie. Testimoniate l’amore di Dio! Vi affido a Maria Santissima che continua a proclamare: “Sono la serva del Signore” (Lc 1,38). E sull’esempio del suo servizio anche noi serviamo i nostri fratelli nella grande famiglia dell’umanità e della Chiesa. Su tutti voi la mia benedizione!

 

Dal Vaticano, 10 agosto 2007

Festa di San Lorenzo, diacono e martire

 

Claudio Card. Hummes

Prefetto