La sapienza di Dio  
Il termine “sapienza” nel N. T. è frequentemente utilizzato in 1 Corinzi mentre nei Vangeli viene riportato poche volte.
Sapienza: significa pieno possesso del sapere. Dote intellettuale, morale, intesa come profondo sapere e insieme equilibrio e ponderatezza nel guidare e nell’operare. Dote di chi unisce una vasta e assimilata conoscenza delle cose con la capacità e l’equilibrio nel giudicarle. 
Il termine tradotto sia saggezza che sapienza nel N. T. è “sofia”, che indica “l’equilibrio nel comportamento e nel consiglio, che è frutto di una matura consapevolezza ed esperienza”. Consiste nel far il miglior uso possibile di quello che si sa, di quello che si conosce!
1. LA SAPIENZA UMANA: FALSA SAPIENZA
La sapienza che l’uomo può acquisire non è certo in grado di liberarlo dal peccato e non è possibile incamminarsi sul sentiero della vera sapienza se non si ha “il timore del Signore”! 
Nel libro dei Proverbi, infatti, leggiamo: Proverbi 9:10 La sapienza di Dio è dono di Dio e non ha nulla in comune con la sapienza umana. Essa è nascosta ai “saggi”, agli intelligenti di questo mondo, a tutti gli uomini che, non cercando la sapienza del Signore e non avendo realizzato la salvezza, non hanno il Suo santo timore.
Paolo viveva in un’epoca in cui il sapere era tenuto in grande considerazione, ma l’apostolo rifiutò qualsiasi compromesso con la cultura presente. Egli sapeva bene che “i saggi di questo mondo” consideravano pazzia il messaggio dell’Evangelo, perché era razionalmente inaccettabile. 
Agli occhi di Dio, invece, tutti coloro che si reputano “sapienti” sono stolti, perché rifiutano Cristo, la Sapienza di Dio in Persona: 1 Corinzi 1:24.
La sapienza umana giudica pazzia il piano di Dio per la redenzione e perciò non permetterà mai all’uomo di conoscere Dio.  L’origine della sapienza umana: (1 Corinzi 1:17-25), ha origine dall’uomo (ovviamente), dal modo di pensare dell’uomo e del mondo, dalla società composta da uomini, dall’ambiente in cui vive, dalla cultura che può acquisire, ma il cuore dell’uomo se non è rigenerato, com’è? Geremia 17:9
La sapienza umana o carnale o del mondo, si dimostra oggettivamente quella di sempre: stoltezza, perché ribellione a Dio, perché autoesaltazione e vanto dell’uomo: 1 Corinzi 1:29-31; Avendo gli uomini ignorato la sapienza di Dio, che si rivelava nelle opere della creazione, e tentato di crearsi una loro sapienza: 1 Corinzi 1:21; Romani 1:18. Dio ha deciso di salvare coloro che credono con la “pazzia” letteralmente è stoltizia, assurdità della predicazione della croce.
Molte correnti filosofiche del tempo, ponevano l’uomo al centro di tutto e lo ritenevano “autosufficiente”, l’uomo avrebbe potuto risolvere qualsiasi tipo di problema ricorrendo esclusivamente alla propria razionalità; pensavano in tal modo, di poter giungere da soli alla conoscenza di Dio!   
Gli effetti della sapienza umana:  autoesaltazione dell’uomo: 1 Corinzi 8:1b rifiuto di Dio e delle cose di Dio: Rm 1:22, 23  mancanza di conoscenza delle cose di Dio e mancanza di realizzarle: 1 Corinzi 2:14  produce invidia, contesa, disordine e cattive azioni: 1 Cor 3:3; Rm 1:28-31
L’uomo “sapiente” reputava e reputa l’annuncio dell’evangelo, una pazzia, ma “la pazzia di Dio è più saggia degli uomini”: 1 Cor 1:25
 
2. LA SAPIENZA DI DIO: LA VERA SAPIENZA
La sapienza di Dio è in contrasto, in antitesi con la sapienza umana, proprio per la sua natura! L’origine della sapienza di Dio: ha origine in Dio stesso, quindi è perfetta è la vera sapienza, è il risultato dell’opera dello Spirito Santo, è conoscere cosa Dio vuole da noi e mettere in pratica la Sua volontà, è Cristo stesso! È arrendersi alla volontà di Dio! 1 Cor 1:24, 25
Paolo poi si sofferma sulla chiamata dei Corinzi: 1 Cor 1:26-31. v. 26: “Guardate (considerate) la vostra vocazione”. Le cose che i sapienti secondo il mondo non reputano importanti perché inerenti all’eternità e quindi invisibili: 2 Corinzi 4:18.
La futilità delle cose che si vedono e che gli uomini desiderano è rivelata da quello che Dio ha donato in Cristo ai credenti. Esiste una sapienza che è in Dio e che è a disposizione dei cristiani, perché vi appartiene in quanto: “voi siete in Cristo Gesù” (N.R.) (v.30). Questo “IN” Cristo Gesù è una frase che l’apostolo utilizza molto spesso nelle sue lettere.
Indica l’intimità tra il credente e Cristo, è una relazione personale, individuale, privata con Cristo. Egli “è stato fatto da Dio per noi sapienza e giustizia, santificazione e redenzione”. Tutto è riassunto nel termine “sapienza”. Cristo è divenuto per noi sapienza di Dio in quanto ha procurato:
a. Giustizia: quella che ha donato ai credenti mediante il Suo sacrificio: Romani 5:9
b. Santificazione: siamo stati santificati per il sangue di Gesù: 1 Gv 1:7 e per l’azione dello Spirito Santo: 2 Tes 2:13
c. Redenzione: l’opera di Cristo è perfetta fino alla redenzione completa: Romani 8:23;
1 Cor 15:53 Perciò “chi si vanta, si vanti nel Signore”. E evidente l’inutilità della filosofia umana, che non ha alcun potere spirituale e morale se messa a confronto con la sapienza di Dio che riesce ad operare per mezzo del sacrificio di Cristo e della potenza della Sua resurrezione per compiere la riabilitazione dell’individuo in vista dell’eternità.
Le qualità della sapienza di Dio: Giacomo 3:17: “La saggezza che viene dall’alto, anzitutto è pura; poi pacifica, mite, conciliante, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale, senza ipocrisia”. 
 Pura
 Pacifica
 Mite
 Conciliante
 Piena di misericordia
 Piena di buoni frutti
 Imparziale
 Senza ipocrisia
 Gli effetti della sapienza di Dio:  Considerare la volontà di Dio migliore della nostra.  Si è disposti ad imparare sempre e quindi si è umili.  Si cercherà l’armonia, l’unità, la pace con tutti (Matteo 5:9; Ebrei 12:14)  Si darà la gloria sempre a Dio, si innalzerà sempre e soltanto il Signore: Paolo  nel capitolo 2 mette in evidenza che lui annuncia non una sapienza umana, non parole belle, ben articolate ma vuote che non producono salvezza, non producono rigenerazione, non si affida alla sua arte oratoria, ma Paolo si affida alla guida e alla potenza dello Spirito Santo, ponendo al centro del suo messaggio il sacrificio vicario di Cristo Gesù, “pazzia” per i “sapienti” del mondo, ma “potenza di Dio” per i credenti. Giovanni il Battista disse: Bisogna che Egli cresca ed io diminuisca!
Gli altri devono poter vedere Gesù in noi, devono poter avvertire che siamo stati con Gesù!